Farfalle alla pangù e ricordi
21 Aprile 2015
La prima cuoca dell'Hotel Bassetti si chiamava Maria, ed era la moglie di Gino Bassetti, nonché la mia nonna.
Era una cuoca straordinaria, gran lavoratrice, una vera 'zdora romagnola.
"Che bello mettersi a sedere", diceva di sera, quando finalmente scendeva dalla cucina, esausta, ma soddisfatta, e si metteva mezz'ora davanti al televisore, prima di crollare addormentata.
La sua specialità, non è difficile da immaginare, erano i piatti tipici: piada, lasagne, cappelletti, cannelloni...
E poi c'erano le farfalle pasticciate (panna, ragù e parmigiano in abbondanza), che, piuttosto anonime, passavano inosservate, senza comparire nell'elite dei piatti più desiderati.
Eppure per me "le farfalle alla pangù" vincevano su tutti, e la mia nonna lo sapeva.
E mi sosteneva nella mia battaglia: le volevo rinominare ufficialmente, nel menu, per tutti i clienti.
Abbiamo combattuto a lungo ma senza successo, perché nessuno, oltre a noi due, le ha mai conosciute come "farfalle alla pangù". Prima d'ora!
Buon appetito ;)
Era una cuoca straordinaria, gran lavoratrice, una vera 'zdora romagnola.
"Che bello mettersi a sedere", diceva di sera, quando finalmente scendeva dalla cucina, esausta, ma soddisfatta, e si metteva mezz'ora davanti al televisore, prima di crollare addormentata.
La sua specialità, non è difficile da immaginare, erano i piatti tipici: piada, lasagne, cappelletti, cannelloni...
E poi c'erano le farfalle pasticciate (panna, ragù e parmigiano in abbondanza), che, piuttosto anonime, passavano inosservate, senza comparire nell'elite dei piatti più desiderati.
Eppure per me "le farfalle alla pangù" vincevano su tutti, e la mia nonna lo sapeva.
E mi sosteneva nella mia battaglia: le volevo rinominare ufficialmente, nel menu, per tutti i clienti.
Abbiamo combattuto a lungo ma senza successo, perché nessuno, oltre a noi due, le ha mai conosciute come "farfalle alla pangù". Prima d'ora!
Buon appetito ;)